Blog

Orta San Giulio. L'Isola

Pubblicato : Sabato, 26 Gennaio, 2019 - 20:53

 

Da qualsiasi punto si osservi il lago, l'isola che spunta nel mezzo è sempre una vista suggestiva. Anche la sua visita è affascinante nonostante le sue ridotte dimensioni. Primo incontro che si fa, una volta scesi dal traghetto, è quello dell'elegante basilica romanica. Da qui si snoda l'unico via che, ad anello, compie l'intero periplo dell'isola. Visibili sul percorso elegantissime ville, un tempo dimore dei canonici ed il Monastero Mater Ecclesiae, abbazia benedettina femminile di clausura.

 

Per tornare al menu clicca qui:

http://www.lecollinedimaggiora.com/it/news/101-cose-da-fare-o-vedere-alt...

 

Orta San Giulio. Palazzo Bossi

Pubblicato : Venerdì, 25 Gennaio, 2019 - 17:39

 

Oggi sede del Municipio di Orta, questo edificio sorge nel cuore del paese, sul luogo di una preesistenza medioevale. Nella seconda metà del ‘700 l’antica casa fu prolungata verso il lago assumendo la caratteristica pianta a L, con un braccio lungo la via principale ed uno interno che appunto si spinge verso il lago. Chiude questo giardino direttamente sul lago, la scultura in bronzo di un pittore che immortala l'isola nella sua tela.

 

Per tornare al menu clicca qui: 

http://lecollinedimaggiora.com/it/news/101-cose-da-fare-o-vedere-alto-pi...

 

 

Orta San Giulio. Sacro Monte

Pubblicato : Giovedì, 24 Gennaio, 2019 - 18:16

 

Posto in posizione panoramica, sulla sommità di un promontario affacciato sul lago, questo Sacro Monte è dedicato alla vita e ai miracoli di San Francesco d'Assisi. Formato da 20 cappellette fu edificato in tre distinti periodi, tra il 1590 e il 1788, sulla spinta della controriforma, per contrastare la presenza luterana. Questo Sacro Monte, insieme ad altri 8 sparsi fra Piemonte e Lombardia prealpina, sono stati dichiarati dal 2003 Patrimoni dell'umanità UNESCO.

 

Per tornare al menu clicca qui:

http://lecollinedimaggiora.com/it/news/101-cose-da-fare-o-vedere-alto-pi...

 

Orta San Giulio. La Salita della Motta

Pubblicato : Mercoledì, 23 Gennaio, 2019 - 15:44

 

Questa breve strada lastricata è una delle vie più suggestive di Orta. Nei pochi metri che la compongono, a partire dalla sua partenza in piazza Motta, può vantare alla sua sommità la Chiesa di Santa Maria Assunta, la cui forma attuale sembra risalire al XIV secolo. Inoltre alcuni dei palazzi più belli e storici del comune sorgono proprio lungo questa via: Palazzo Gemelli, la Casa dei Nani e Palazzo Penotti Ubertini incorniciano la discesa dalla chiesa fino al lago.

 

Per tornare al menu clicca qui

http://www.lecollinedimaggiora.com/it/news/101-cose-da-fare-o-vedere-alt...

 

Orta San Giulio. Palazzo della Comunità

Pubblicato : Martedì, 22 Gennaio, 2019 - 18:26

 

Sorto nel 1585, è stato il luogo e il simbolo del lungo autogoverno di cui ha potuto godere Orta. Proprio qui il Consiglio Generale esercitava il suo potere legislativo ed esecutivo. L'ampio porticato a livello stradale, è collegato tramite una scaletta esterna, all'unica grande sala del primo piano. Le pareti esterne sono decorate con gli stemmi di alcuni dei vescovi di Novara che si succedettero nel governo della regione, oltre al simbolo di Orta accompagnato dalla scritta "Ortus Conclusus".

 

Per tornare al menu clicca qui: 

http://lecollinedimaggiora.com/it/news/101-cose-da-fare-o-vedere-alto-pi...

 

Orta San Giulio. Piazza Motta

Pubblicato : Lunedì, 21 Gennaio, 2019 - 19:47

 

Centro pulsante della vita ortese, è un vero e proprio salotto all'aperto affacciato sul lago. La piazza rettangolare è delimitata nei suoi lati più lunghi, da un lato, da una serie di variopinte facciate d'epoca e, dall'altro, dalla riva stessa del lago, punto di attracco per i traghetti verso l'isola. Molto piacevole godersi la vista del lago e delle montagne circostanti, con l'isola che svetta in primissimo piano, comodamente seduti sulle panchine riparate dall'ombra di grossi alberi. Nell'angolo a nord sorge il palazzo della Comunità, uno stupendo broletto del XVI secolo.

 

Per tornare al menu clicca qui:

http://www.lecollinedimaggiora.com/it/news/101-cose-da-fare-o-vedere-alt...

 

Ricette novaresi: Risotto al Gorgonzola

Pubblicato : Mercoledì, 4 Aprile, 2018 - 15:50

 

INGREDIENTI

300 g. di riso Carnaroli  •  1 cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto  •  1 bicchiere di vino bianco  •  4 mestoli di brodo vegetale  •  150 g. di Gorgonzola piccante  •  1 noce di burro

 

Preparazione:

Tritare la cipolla e preparare un leggero soffritto rosolandola nel burro. Quando la cipolla sarà dorata aggiungere il riso e farlo tostare fino a trasparenza. Versare quindi il vino bianco e lasciarlo sfumare. Insaporire il riso con il Gorgonzola piccante e continuare la cottura per circa 15 minuti aggiungendo a poco a poco del brodo di verdure preparato con carote, cipolla, sedano e un po' di sale. Lasciare riposare il riso nella pentola per circa 4 minuti e mantecarlo quindi con il burro che deve essere tenuto a temperatura abbastanza fredda. Impiattare e guarnire con una fettina di Gorgonzola piccante.

 

San Gaudenzio, la storia sotto la Cupola

Pubblicato : Martedì, 27 Marzo, 2018 - 18:42

Stavi cercando qualche informazione in più sulla Cupola di San Gaudenzio? Ecco il linkhttp://lecollinedimaggiora.com/it/san-gaudenzio-la-cupola-di-novara

 

Difficile, se non difficilissimo, parlare di San Gaudenzio di Novara senza associarlo direttamente alla celeberrima Cupola. Eppure la basilica di San Gaudenzio ha una storia che precede di circa 3 secoli quella della sua stessa Cupola, che non verrà ideata, ma soprattutto realizzata, prima della seconda metà dell'Ottocento. Una chiesa dedicata al santo novarese (primo vescovo di Novara nel 400 d.C.) esisteva già a partire dall'anno 841. Questa però sorgeva in posizione differente dall'attuale e, trovandosi fuori dalle mura cittadine, a metà del Cinquecento fu definitivamente distrutta. Tra il 1552 e il 1552 gli spagnoli decisero di trasformare Novara in una piattaforma militare e, a tale scopo, distrussero tutti gli edifici fuori dalle mura, inclusa la prima chiesa di San Gaudenzio.

Dopo che la città scampò miracolosamente alla gravissima epidemia di peste del 1576, si decise di ricostruire la Basilica, questa volta nel centro cittadino, nel punto più elevato della città. Qui sorgeva una precedente chiesa, dedicata a San Vincenzo, che venne distrutta per far luogo alla nuova chiesa. Il progetto fu affidato ad uno dei migliori architetti dei tempi, e uomo di fiducia di San Carlo Borromeo: Pellegrino Tibaldi.  La prima pietra viene posata nel 1577, ma serviranno circa 80 anni per completare la chiesa nelle sue strutture fondamentali. Le difficoltà economiche sempre crescenti rallenteranno notevolmente i lavori. Per raccogliere i fondi necessari sarà necessario fare più volte ricorso all'arbitrio del sesino: un'imposta per ogni libbra di carne non bovina acquistata in città.

Nel 1659, per dirsi completa, mancava solo una degna sistemazione delle reliquie del santo patrono. Questo avverrà tra il 1674 e il 1710, con la costruzione dello Scurolo, uno scrigno di marmi e bronzi nel quale viene posta l'urna di San Gaudenzio. Il solenne trasporto delle reliquie avvenne nel 1711 con una grandiosa processione per le vie della città. La devozione dei novaresi verso il loro patrono è ancora oggi molto forte, e ogni anno si rinnova con le celebrazioni che iniziano il 21 gennaio dell'Apertura dello Scurolo, mentre il 22, giorno della festa patronale, un lungo corteo percorre le vie e le piazze che collegano il Duomo alla basilica.