San Gaudenzio, la storia sotto la Cupola

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Difficile, se non difficilissimo, parlare di San Gaudenzio di Novara senza associarlo direttamente alla celeberrima Cupola. Eppure la basilica di San Gaudenzio ha una storia che precede di circa 3 secoli quella della sua stessa Cupola, che non verrà ideata, ma soprattutto realizzata, prima della seconda metà dell'Ottocento. Una chiesa dedicata al santo novarese (primo vescovo di Novara nel 400 d.C.) esisteva già a partire dall'anno 841. Questa però sorgeva in posizione differente dall'attuale e, trovandosi fuori dalle mura cittadine, a metà del Cinquecento fu definitivamente distrutta. Tra il 1552 e il 1552 gli spagnoli decisero di trasformare Novara in una piattaforma militare e, a tale scopo, distrussero tutti gli edifici fuori dalle mura, inclusa la prima chiesa di San Gaudenzio.

Dopo che la città scampò miracolosamente alla gravissima epidemia di peste del 1576, si decise di ricostruire la Basilica, questa volta nel centro cittadino, nel punto più elevato della città. Qui sorgeva una precedente chiesa, dedicata a San Vincenzo, che venne distrutta per far luogo alla nuova chiesa. Il progetto fu affidato ad uno dei migliori architetti dei tempi, e uomo di fiducia di San Carlo Borromeo: Pellegrino Tibaldi.  La prima pietra viene posata nel 1577, ma serviranno circa 80 anni per completare la chiesa nelle sue strutture fondamentali. Le difficoltà economiche sempre crescenti rallenteranno notevolmente i lavori. Per raccogliere i fondi necessari sarà necessario fare più volte ricorso all'arbitrio del sesino: un'imposta per ogni libbra di carne non bovina acquistata in città.

Nel 1659, per dirsi completa, mancava solo una degna sistemazione delle reliquie del santo patrono. Questo avverrà tra il 1674 e il 1710, con la costruzione dello Scurolo, uno scrigno di marmi e bronzi nel quale viene posta l'urna di San Gaudenzio. Il solenne trasporto delle reliquie avvenne nel 1711 con una grandiosa processione per le vie della città. La devozione dei novaresi verso il loro patrono è ancora oggi molto forte, e ogni anno si rinnova con le celebrazioni che iniziano il 21 gennaio dell'Apertura dello Scurolo, mentre il 22, giorno della festa patronale, un lungo corteo percorre le vie e le piazze che collegano il Duomo alla basilica.